17/02/18

Graham Allison, DESTINED FOR WAR

Melbourne e Londra, Scribe, 2017


Allison parte da una constatazione di Tucidide che, nella Guerra del Peloponneso (I.74), spiegando le ragioni della contesa tra Atene e Sparta (431 – 404 a.C.), scrive: “Sono convinto che la motivazione più autentica […] fosse la formidabile potenza conseguita da Atene e l’apprensione che ne derivava per Sparta”.

Secondo Allison, questa dinamica è universale e si riferisce alle contese per la supremazia che si sono verificate anche nell’epoca moderna; ne individua parecchie e spiega come molte si siano risolte in guerre; esamina poi il caso della Cina e degli USA di oggi.

La Cina è emersa come potenza in grado di contestare il primato mondiale statunitense Il programma della Cina di Xi Jinping, spiega Allison, è quello di “making China great again”, in quattro punti principali:

“- Returning China  to the predominance in Asia it enjoyed before the West intruded;
- Reestablishing control over the terriotires of “greater China”, including not just Xinjang and Tibet on the mainland, but also Hong Kong and Taiwan;
- Recovering its historic sphere of influence along its borders and in the adjacent seas so that others give it the deference great nations have always demanded;
- Commanding the respect of other great powers in the councils of the world” (p. 109).

La nuova via della seta e l’espansione commerciale globalizzata attraverso l’Eurasia costituiscono altri elementi di questo sistema di espansione.

Sarebbe dunque possibile un conflitto tra le due superpotenze e potrebbe risolversi in una guerra.

Per evitarla, Allison consiglia maggiore comprensione delle strategie reciproche da parte di Cina e USA e di badare più da presso ai propri problemi interni (“make domestic challenges central”, p. 238), muovendo verso la condivisione delle sfere di influenza in Asia.

Se le conclusioni paiono un po’ deboli, e il rischio di guerra non ci pare più di tanto argomentato, sono interessanti il punto di partenza da un classico capace di parlare ancora alla modernità e il fatto di porre il quesito rispetto a un pericolo che potrebbe in effetti sussistere.


[Roberto Bertoni]