05/02/17

Lee Chang Min, 내 사랑 나비부인 (MY LOVE, MADAME BUTTERFLY)



 [Butterfly... (Wicklow 2014). Foto Rb]


Una reincarnazione recente di Madama Butterfly è la serie televisiva coreana in 51 puntate 사랑 나비부인 (il titolo nella traduzione inglese My Love, Madame Butterfly), testo di Moon Eun Ah e regia di Lee Chang Min, con Kim Sung Soo, Park Yong Woo, Yoon Se Ha, Yum Jung Ah. Il nome proprio della protagonista è 나비 (Nabì, in italiano farfalla) e il cognome è (Nam, sud), una Madama Butterfly del Sud nell’allusione onomastica.

L’omaggio ironico, postmoderno e intertestuale, a Puccini comprende stralci di una rappresentazione dell’opera a Seoul: costretta per ruolo sociale, essendo un’attrice di grido, a comparire tra il pubblico dell’opera, Nabì annoiata si addormenta sulla spalla del vicino di posto, Lee Woo Jae, che diverrà a suo tempo l’innamorato fedele dopo un conflitto iniziale e parecchie puntate in cui Nabì, ostacolata dall’acerrima nemica Yoon Seol Ah, che intende vendicarsi del suicidio del fratello provocato dall’insana passione di questi per Nabì e ha pertanto ordito una complessa trama di menzogne e trappole al fine di distruggerle la carriera e la vita personale.

La trappola fondamentale è il novello Pinkerton, Kim Jung Wook, un individuo fuggito di casa da giovane e divenuto finanziere che, per riappropriarsi del lotto funebre della famiglia, di proprietà di Seol Ah, e per avidità di denaro, accetta di sposare Nabì e poi rovinarla economicamente. L’attrice si innamora invece profondamente dell’avventuriero, mai dubitandone la lealtà e, fedele al modello pucciniano, anche quando lui l’abbandona, in questo caso sparendo dopo lo scandalo che distrugge la sua posizione finanziaria. Nabì tenta il suicidio, fallisce, al che, a differenza che nell’opera, decide di vendicarsi dell’ex marito.

La serie si sviluppa con un intreccio sempre più serrato e convoluto in cui tutti i personaggi principali sono in un modo o nell’altro intercollegati e colti in vendette e rivalità di vario tipo. Seguendo qui esclusivamente il filo pucciniano, abbiamo un’interessante inversione rispetto all’originale: Pinkerton, alias Jung Wook, si pente del malfatto, cerca senza riuscirci di riconquistare Nabì, alla fine si rassegna al suo rifiuto, anzi collabora per portare la malvagia Seol Ah di fronte alla giustizia. Il lieto fine vede non solo la punizione dei malfattori, ma anche la riabilitazione morale, dovuta al pentimento, del personaggio più negativo, Seol Ah appunto.

Non sono solo queste inversioni etiche ad aggiornare il modello pucciniano. La revisione investe il carattere della Butterfly televisiva. Nabì è arrogante e mordace, ma poco per volta rivela l’altra metà del suo carattere, quella più tradizionale, di sani principi e capace di dedizione come nell’archetipo, ma non al punto di sparire per sempre, e senz’altro in grado di divorziare modernamente e ricostruire una relazione fedele col nuovo partner.


[Roberto Bertoni]