11/08/16

Angelo Pini, PAROLA CHE LASCIO



Sei tutta per me parola che lascio
sul piatto nuda di sottrazioni
ad ogni gratificazione loda la sobrietà,
il peso delle cose fauste fa piuma delle cose nere
lasciando inalterata la profondità che non ha nome.
Prospera sulle muffe la calunnia che incolla 
il cibo dell'anima a croci di pietra.
Insabbia calici di brindisi 
rischiando di bere da sola lo sbaglio agro,
fosse facile agire al contrario 
legato a ripetere e ad annegare la propria parola.
ciò nonostante la parola divorata da antichi pranzi 
rimane il passaporto per un paradiso
indifferente alle colpe a tavola
mentre attorno il sangue divampa in ogni età di percorso .
sul cucchiaio resta polvere degli angeli 
annuso per riconciliarmi col mio nome