05/06/16

Fiona Sze-Lorrain, DUE POESIE DA THE RUINED ELEGANCE



[Contrast (Singapore 2016). Foto Rb]



CEDI, PER CORTESIA

Insonne, le stelle contengono i propri trionfi.

Lasciale alle spalle. Puro e semplice
bagliore della vita.
                                 Dì al lettore

per quale ragione hai timore di nasconderti.

Gli spettri non cenano a due tavoli
nello stesso istante. Né,

tanto meno, noi prìncipi eredi

di questa luce statica.


[Mentre quest’epitaffio è stato trovato in un luogo sicuro]



DIETRO LE QUINTE

La notizia della visita di Stato di Nixon si diffuse da un campo
di lavoro all’altro. La nutrirono

a forza con polpa d’anatra sauté, ravioli
al granchio, ginseng e longan.

Smise di arare ettari con le mani
da capitalista. Trasse lo zither

dalla tomba sotto il letto, avvolto
in un serpente drogato, cucito

con sciarpe consunte. Arpeggiò su ciascuna delle corde,
facendo le prove della paura. Le note

presero il volo. Colore di lacrime. Tragedie brevi,
parte di un tunnel. Entusiasta

di rendere onore al primo che avrebbe riso. Umore agonistico,
torto da grani di cenere. Le labbra

essicate. Le corde rimasero tese. Non se ne ruppe
nessuna. Si ruppero invece le unghie.



[Testi originali in inglese di Fiona Sze-Lorrain: “Yield, Please” e “Backstage”, da The Ruined Elegance, Princeton University Press, 2016, pp. 36 e 20. Traduzione di Roberto Bertoni].