19/02/16

Angelo Pini, LA FACCIA MIA NEMICA



La faccia, mia nemica,
che non sono miei.
Invadenti si accendono
quando affogano in un tempo non vedente.
Altre facce mi rappresentano,
sosia somiglianti a passi che si avvicinano incerti.
Inganno celeste,
credere senza riuscirci di accompagnare
il buio che incombe,
il bisogno di un medium per fare luce.
Contenere lo scuro
che apprendo al mio risveglio
lubrificando occhi sabbiati,
disattenti al metronomo del tempo.
Trasformando gare in guerre mute,
in guerre spente prive di pace.