13/12/14

Angelo Pini, DITA DELLA VITA


Nel palmo della mano le dita della vita
scalano conversazioni nomadi cercando insperati esterni
la fame densa che astri rilevano malvestita
come fossero sempre così i rifugiati
dirimpettai dei nostri marciapiedi
neppure la mano interroga se stessa
nella divinazione uno spettro si aggira vuoto
fa intravedere una rimozione
l’eco irradia generazioni disgregate dai sogni
a fiato corto piedi scalzati da nettuno
come Omero un’ondivaga cresta abita
esseri in penombra
s’infiltrano incognite costringono passi a due
per tornare agli astri incompleti
né santi o improvvisati uno spartiacque
fra il braccio e l’indice dei nomi
in ogni dito c’è un viaggio
e l'assedio del tema natale che ritiro dal tempo