13/02/13

Piera Mattei, QUATTRO POESIE



1.

in segreto


voglio essere grata
a questo allontanamento dei suoni
a questo
allontanamento delle parole
non della musica che è
viva

è viva e canta
con grazia incognita
– domani tornerò
a farne esperienza

dovremo riprendere da lì
dove lasciammo le prove
senza strumenti d'accompagno
senza spartiti
– in segreto

è la gola in armonia
col suo orecchio interno
in lei è impresso il ricordo
di perfette parole

da lei nell'aria va svolgendosi
il canto
– concreto
inafferrabile


2.

cuore di vetro


soffiato vetro del concepimento
vento di vita soffiato dentro
aria, aura dentro
il calore della pasta
così fragile, esposta, trasparente

contenitore d'intatta forma
lo porti sollevato come una pisside
ma i fiori che hai raccolto
solitari lì dove si apriva il mare
– fiori molli come fossero carne –
bagneranno il gambo
dentro il suo freddo corpo

la coppa fragile già accetta
l'amaro odore di quei petali
fin dentro il fondo concavo


3.

le amiche sottomarine


in superficie – sopra la scabra scorza della Terra –
vivemmo, ricordi?

per gioco l'impegno di contratti
– casa, lavoro, amore –

le scelte non erano mai gravi
come spinte dal fiume quando volessimo
e non volendo poi, controcorrente

oggi – sebbene da diverse foci –
ci ritroviamo
nella città sottomarina, dolenti
di quel gran peso che ci tiene
giù a vivere con altri affogati
come fossimo vive

eppure, vedi, ancora agili
vestite di iridate squame
nuotiamo al gran fondo che riflette
un'immagine nitida nel buio


4.

vulcano notturno


altrove che alle origini stanotte
la montagna è scesa
in sampietrini schegge di vulcano
lungo la via rinascimentale s'è stesa

sebbene ormai freddo
è un fiume addensato
di lava che avanza

nell' attesa m'inghiotta, apro
un qualsiasi libro, sfoglio l'agenda
un nome decido a battezzare
l'intatta pagina del giorno