03/02/13

Chen Kaige, TOGETHER WITH YOU


Cina 2002. Titolo originale: 和你在一. Testo di Chen Kaige e Xue Xiaolu. Con Chen Hong, Liu Peiqi, Tang Yun e Wang Zhiven.


Tra i film di Chen Kaige, ci ha colpito fin dalla prima visione a Londra, ormai molti anni fa, Yellow Earth (1987), per la capacità di vedere sotto le incrostazioni del trito e rivitalizzare tanto le appartenenze alla società tradizionale, arcaica, rurale, quanto il messaggio rivoluzionario degli anni Quaranta in Cina, tramite la storia struggente di una ragazza destinata a un anziano e l’amore fatale per un giovane rivoluzionario in cerca di canti folclorici da adattare con nuove parole per la propaganda dell’Armata Comunista tra la gente del luogo; film che univa melodramma e modernità con un senso spiccato della cinematografia contemporanea e i colori e i riquadri dei dipinti classici. Poi, con Farewell my Concubine (1993), si attuava il passaggio a un’epica della storia cinese recente sullo sfondo ancora una volta di una storia d’amore e della caduta in disgrazia seguita da riabilitazione dell’Opera di Pechino. Tra gli altri film degli anni Novanta sarà da ricordare l’epico e di intrigo The Emperor and the Assassin (1999).

Together (o alternativamente Together with you) è un film di ambientazione a scala minore dei precedenti, maggiormente teatrale, girato tra la campagna e Beijing, ma quasi tutto nella capitale, ripresa un che ironicamente con varie scene che testimoniano urbanizzazione e persistenza di architetture tradizionali, o in lati meno editi delle inquadrature comuni ai margini della Piazza Tienanmen, simbolo ambivalente del potere centrale e costituito quanto della giustezza della rivoluzione, e con un contrasto di alloggi per poveri e per la classe medio-alta. L’ambientazione già di per sé rivela un mondo diviso in strati sociali distinti per denaro e comportamento e lo espone allo spettatore senza indulgere in mosse di carattere turistico o in bassa retorica.

La storia è quella di Xiaochun, un giovane adolescente di tredici anni, un enfant prodige del violino, cresciuto in zona rurale da un padre cuoco, Liu Cheng, genitore affettuoso e consapevole dei suoi doveri. Si scoprirà nel corso della narrazione, assieme al ragazzo, drammaticamente, che il padre non era il genitore reale, sebbene come tale abbia sempre agito; ma il desiderio di farne un vero violinista, da cui il trasferimento in città per partecipare a un concorso e in seguito trovargli un maestro, nasce dal fatto di averlo adottato da fantolino quando era stato abbandonato in una stazione ferroviaria dai genitori genetici con nient'altro che un violino al suo fianco. Pur avendo trovato l’insegnante, che lo porta a vivere nella propria casa, alla fine Xiachun rinuncia alla fama per seguire volontariamente Liu Cheng nel viaggio di rientro al paese rurale, con una scelta dettata dall’anteporre, confucianamente, l’autenticità del sentimento filiale (che non si modifica alla scoperta dell'adozione) e la profondità dei valori etici all'effimero della fama, che cede a un’allieva ambiziosa, figlia del suo stesso maestro.

Questa storia morale e commovente si intreccia con altre ramificazioni nate dall’incontro con un primo maestro che si è lasciato cadere in disgrazia per una storia d’amore non realizzata in gioventù e che viene riscattato proprio dalla rettitudine del ragazzo, riprendendo dignità e una qualche  fiducia nella vita; e dalla frequentazione di una vicina di casa in apparenza civetta e superficiale, ma che si dimostra in verità capace di aiutare il prossimo.

Quante volte dobbiamo ribadire la nostra stanchezza di storie insulse e prive di valori forti, per cui queste narrazioni diverse e caratterizzate da buoni sentimenti, che provengono dall’Oriente, mentre sono narrate in modo asciutto, ironico, privo di banalizzazioni, riescono a farci pensare a come dal rapporto corretto tra gli individui potrebbe emergere un mondo migliore. Crediamo che sia questo, e non la ricerca disperata e un po’ ottusa di contestazioni del comunismo a tutti costi, propria di parecchia critica cinematografica ogni volta che si accosta a una pellicola cinese, a caratterizzare la qualità e il tono davvero peculiare di questa cinematografia. È anche vero, tuttavia, che con Together with You eravamo nel 2002, ma in anni recenti la spettacolarizzazione e la commercializzazione non si sono dimostrate certo esenti dalle pellicole cinesi di successo, tutt’altro. Una parabola inevitabile della modernizzazione globalizzata?


[Roberto Bertoni]